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Compost: come produrre fertilizzante naturale per il terreno?
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: anche gli scarti della cucina. Bucce, gambi e torsoli possono produrre un ottimo compost con cui nutrire il terreno per le tue piante.
Ecco le nostre linee guida per recuperare ciò che avresti buttato e risparmiare anche sul costo del fertilizzante.
Compost: come realizzarlo in casa con gli avanzi alimentari?
Il fertilizzante si ottiene mettendo in una compostiera tutti gli scarti di ogni tipo organico biodegradabile, che cioè sono aggredibili dai microrganismi. Per cominciare, abbiamo scelto di seguire le linee guida del Consorzio Italiano Compostatori, che si occupa della raccolta dell’umido su tutto il territorio italiano.
Cosa puoi compostare
Ecco quello che puoi inserire nella tua compostiera, ne esistono anche di domestiche con filtro anti-odore, o da balcone. Scarti di frutta e verdura, residui vegetali del piatto (crudi e cotti), pane raffermo o ammuffito, fondi di caffè, filtri di tè, bucce di agrumi non trattati, avanzi di cibo come pasta, riso, piccole quantità di carne, pesce e salumi (anche se è bene non esagerare per evitare l’arrivo di moscerini; per questo è meglio coprire questi scarti con della terra) cartone (ma non trattato), fiori recisi e piante appassite, gli scarti del giardino e dell’orto come foglie, stralci d’erba, rami e trucioli.
Cosa non puoi compostare
Sono da evitare, invece, tutti i rifiuti non biodegradabili, ma anche quelli contaminati da sostanze pericolose o nocive. Materiali come il vetro, la plastica, la carta, i barattoli di latta o alluminio devono essere conferiti nella raccolta differenziata. Riviste, stampe a colori e carta patinata, filtri dell’aspirapolvere, tessuti, cuoio, scarti di legno verniciati o trattati.
Come effettuare il compostaggio e utilizzare il compost
Fondamentale è che la compostiera venga posizionata in un luogo pianeggiante e ombreggiato, ma non troppo umido. Il cumulo non dovrà essere troppo secco, ma nemmeno troppo bagnato: bisognerà quindi controllare il suo stato e correggere gli eventuali errori, innaffiando o aggiungendo materiale assorbente come il legno, a seconda delle necessità. Inoltre, dal momento che il compost è “vivo” è necessario ossigenarlo, quindi rivoltarlo o smuoverlo periodicamente per favorire la circolazione dell’aria. Ci vorrà un po’ di tempo, ma quando i vostri rifiuti si saranno trasformati in un soffice terriccio nero e spugnoso, vorrà dire che avrete ottenuto il prodotto da utilizzare per fertilizzare le vostre piante.
Sei pronto per il tuo primo compost? Scrivici come è andata nei commenti della nostra pagina Facebook Detersivi Green Emotion.