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Conosci il plogging? È il modo più green per bruciare calorie e consiste nel correre raccogliendo i piccoli rifiuti che troverai lungo il tuo percorso.

Ovviamente, il fine di questa pratica non è legato solo alla tutela dell’ambiente. Tra piegamenti, movimenti diversificati, accelerazioni e coinvolgimento di braccia, gambe e mani, il plogging è un vero e proprio sport. Vuoi saperne di più? Andiamo!

Plogging, quando correre aiuta il pianeta

Le buone abitudini corrono veloci e prima o poi raggiungono tutti. Lo sanno bene i «plogger», ovvero i runner amanti dell’ecologia che, armati di sacchetto e buona volontà, puliscono l’ambiente dai rifiuti. Ma come è nata questa idea?

Come nasce il plogging?

Il plogging è stato ideato nel 2016 dal podista svedese Erik Ahlström. L’atleta, in occasione del proprio trasloco in un altro comune, decise di dire addio alla sua città raccogliendo i rifiuti presenti nella zona in cui si allenava ogni giorno. Un’azione che ha avuto un grande seguito sulla pagina Instagram di Erik, facendo nascere un vero trend, copiato prima in tutta Europa e poi anche nel resto del mondo.

Cosa serve per fare plogging? Pronti, partenza, via!

Scarpe da jogging, un paio di guanti almeno un paio di sacchi dell’immondizia per poter fare la raccolta differenziata. Bene, siamo pronti per partire per l’allenamento!

L’attività a intervalli, che combina il momento della corsa a pause dinamiche, ti permetterà di bruciare più calorie rispetto alla classica corsa, oltre a rafforzare le gambe e tonificare quadricipiti e glutei. Ricordati di alternare il braccio che regge la borsa, così da distribuire equamente il peso e tonificare anche i muscoli delle braccia e delle spalle allo stesso modo. I benefici sono notevoli anche per l’umore: il plogging aumenta l’autostima, fa sentire meglio con sé stessi e con l’ambiente che ti circonda.

Cosa ne dici sei pronto a correre per il tuo bene e per quello dell’ambiente? Scrivicelo nei commenti della nostra pagina Facebook Detersivi Green Emotion.